domenica 15 marzo 2015

Gruppo Passione



Passione_Immaginazione/desiderio

Auto-riflessione
L’immaginazione più profonda è quella che avviene nel nostro inconscio, in un mondo onirico. Il sogno si esprime attraverso il linguaggio della metafora
Spesso nelle nostre discussioni abbiamo bisogno, soprattutto quando dobbiamo esprimere uno stato d’animo preciso, di ricorrere alla metafora cercando quella precisa immagine mentale che fa emergere quella precisa emozione.
Del resto il nostro cervello è complementare, strutturato nei due emisferi, quello destro relativo alle emozioni che coglie l’immagine nel suo insieme, il tutto e quindi è contestuale e l’ emisfero sinistro quello più razionale ed analitico.
Avere una visione, proiettare un’immagine mentale è di fondamentale importanza per qualsiasi organizzazione, poiché tutti gli esseri umani hanno bisogno di sentire che le azioni che compiono sono qualcosa di significativo. E’ nel riconoscimento dell’importanza di una energia psichica che si esplica attraverso l’elaborazione di immagini mentali dove Jung (p.299) distingueva due tipi di inconscio quello personale appartenente all’individuo e un inconscio collettivo che rappresenta lo strato più profondo della psiche e che è comune all’intera comunità. Jung vide infatti nell’inconscio un processo implicante ”dei patterns dinamici presenti nella collettività” che egli chiamò archetipi. Gli archetipi secondo Jung sono “forme senza contenuto, che rappresentano la possibilità di un certo tipo di percezione e di azione” che può esplicarsi attraverso l’espressione e la condivisione di desideri forme di creatività

Riflessione sul testo
“L’estetica...è una forma di conoscenza sintetica che non arriva attraverso processi analitici ma attraverso una sorta di corto circuiti rapidissimi e allo stesso tempo profondissimi...”
Introduzione alla Rivoluzione Informatica in Architettura, pag.25

Se l’estetica arriva attraverso un processo che prevede un salto, un qualcosa di imprevedibile e di irrazionale allora ha a che fare con la coscienza emotiva che è un processo cognitivo che emerge quando si raggiunge un determinato livello di complessità che ha a che fare con le percezioni sensoriali ed emozionali.

Grazie alla metafora riusciamo a far emergere questa emozione quindi:

La Metafora può essere considerata un valido strumento di ricerca estetica




Passione_Esplorazione/incertezza
 Auto-riflessioneLa passione per qualcosa che ci stimola, che ci interessa, deriva da un grande caos, non è un qualcosa che è li pronta a disposizione ma fa parte di una ricerca interiore di che avviene tra il caos dei dubbi e delle incertezze lo stesso caos che ha dato origine alla creazione dell’Universo. Nella ricerca di se-passione si è continuamente in uno stato di incertezza-crisi è la natura duale e contraddittoria della passione, perché mette a nudo la parte più intima e profonda, forte-potente e fragilissima allo stesso tempo perché è li che si concentra tutto il senso-significato della nostra vita Riflessione sul testo“...quanto è più profondamente presente la crisi tanto più è l’aspetto di rottura e di cambiamento che la nuova estetica ricerca...” Piet Hein:” arte è risolvere i problemi che non possono essere formulati fino a che non sono risolti
Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura, pag.26 L’arte non può formulare niente prima, perché presupporrebbe una visione analitico-razionale, quindi frammentata e didascalica. L’atto creativo è invece frutto di una visione prevalentemente emotiva che si muove attraverso un’immagine  d’insieme, un tutt’uno, in questo senso è sistemica Le architetture che negli ultimi trent’ anni hanno segnato un cambio di paradigma estetico sono caratterizzate dall’essere fortemente caratterizzate da una visione artistica dello spazio come il museo Guggenheim di Frank Gehry o quello ebraico di Daniel Libskin o ancora l’approccio contestuale-tessuto di Zaha Hadid con la Caserma dei Pompieri
 Alla base di un’estetica di rottura vi è una visione artistica del mondo





Passione_Indeterminazione/novità

Auto-riflessione
All’interno di ambiti non definiti e conclusi ma aperti e permeabili è possibile che emerga quell’elemento di sorpresa e di imprevedibilità che fa fare un salto e trasforma-cambia quello che c’era prima
In fisica la proprietà emergente è quella particolare proprietà che si manifesta quando subentra un livello di complessità di ordine superiore e che ad un livello inferiore non era presente. Questo concetto si è poi esteso a tutti gli ambiti-campi del sapere. Edgar Morin, filosofo e sociologo sistemico la definisce come una qualità nuova, rispetto ai costituente del sistema. Ha lo statuto di evento, ha il carattere di irriducibilità, cioè non si lascia scomporre e né si può dedurre dagli elementi anteriori.
Quindi è irriducibile sul piano fenomenico e indeducibile sul piano logico.
L’emergenza si impone come fatto dato fenomenico che l’intelletto deve constatare con un salto logico
Anche in architettura la progettazione di ambiti non definiti e conclusi, bensì evocati lascia al fruitore la possibilità di immaginare e di creare una propria storia, una propria narrazione
Se consideriamo l’estetica come una proprietà emergente, questa è alla base stessa della vita. Dalla proprietà stereometrica delle proteine al colore dei fiori e degli animali è alla base della vita stessa...tutto è permeato dall’energia vitale del senso estetico

L’estetica attraverso la lente sistemica è l’essenza stessa della vita 
E tanto più un progetto è sistemico tanto più vi è ricerca estetica






domenica 25 gennaio 2015

PASSIONE | CRISI | RISORSA




1. PASSIONE


2. CRISI


3. RISORSA ATTRAVERSO LE INTRODUZIONI DEI LIBRI DEL PROF. SAGGIO ("Architettura e Modernità" e "Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura").


4. RISORSA